Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

mercoledì 30 novembre 2016

Giorno 41- Lettera a Babbo Natale

Lettera a Babbo Natale

Come ogni anno, arrivo in questo periodo e mia mamma e mia sorella mi obbligano (non che la cosa mi dispiaccia) a scrivere la letterina per Babbo Natale, in modo che si sappia cosa mi piacerebbe ricevere per Natale, che vi ricordo essere il mio periodo preferito dell'anno.
Dopo l'inchiesta dell'anno scorso sull'esistenza o meno di Babbo Natale (vedi link qui) quest'anno mi limiterò solamente a mettervi la mia letterina indirizzata a Babbo Natale e a lasciarvi in fondo al post un video con l'estratto del mio film di Natale preferito. Sapreste indovinare quale è senza sbirciare?

Babbo Natale
Villaggio di Babbo Natale, Polo Nord
30/11/2016
CARO BABBO NATALE,
Quest'anno vorrei molte cose, anche se in realtà non mi manca nulla di cui ho davvero bisogno, non che mi venga in mente ora, se ho già detto alla mamma o a Vittoria qualcosa che volevo ma che mi sfugge allora ben venga! Bene, per quest'anno vorrei:
  • scarpe tipo francesine nere con lacci, numero 38, senza tacco, le mie si sono rotte e con le Vans quando piove scivolo e mi entra acqua perché non sono impermeabili
  • romanzi in lingua, possibilmente tedesco e francese
  • un libro di grammatica spagnola contenente solo esercizi
  • vestiti taglia 44/46 (gonne, abiti, golf, maglioni e collant) e caro Babbo, non dire che ci devo essere io, perché un paio di anni fa mi hai regalato dei vestiti bellissimi senza che lo sapessi, conosci i miei gusti
  • il calzone con le cipolle di mamma a Natale
  • coperta con le maniche
  • fotocamera istantanea
  • un regalino a sorpresa, mi piacciono le sorprese
    Babbo vorrei anche trovare l'albero (e magari anche il presepe) quando torno a casa a Boltiere. Mi piacerebbe molto, convinci la mamma!


Grazie mille e buon Natale, Alice

mercoledì 9 novembre 2016

Giorno 40- Un anno dopo

Un anno dopo


L'anno scorso, esattamente oggi io mi laureavo. Una festa grandiosa, due torte, tanti amici e parenti, i festoni, i regali, i fiori, la tesi nel tombino dell'università subito dopo averla discussa. La commozione, il cibo, i preparativi e la gioia di una festa. Ho sempre adorato le feste con i parenti, a me piacciono i parenti, non so che dirvi!
In questo anno sono cambiate un sacco di cose, mi sono fatta una lista, spulciamola insieme:
  • prima di tutto ho iniziato una nuova università, qui a Trieste, con i suoi alti e bassi e con la paura ancora immotivata (per ora!) di finire fuori corso.
  • poi ho trovato un lavoro bellissimo, anzi, esattamente il lavoro che desideravo fare e che mi sto tenendo stretto, perché la mattina mi sveglio sempre con la motivazione per andare al lavoro, oltre a quella dei soldi, naturalmente. Certo, faccio ancora fatica ad alzarmi, ma ne passeranno di anni (e di lauree!) prima che io accetti il fatto che il mattino ha l'oro in bocca; che poi io confermo che questo proverbio ha un fondo di verità molto ampio, ma questo lo dico a fine giornata, non appena suona la sveglia!
  • ho un gatto. E questo è molto indicativo di quanto sia cambiata nell'ultimo anno, visto che li ho sempre odiati. Ma come dico sempre, io odio ancora i gatti; la mia gatta però è diversa dagli altri, ovviamente lo è solo perché è mia e per me sarà sempre più bella degli altri mici; come si dice, cuore di mamma.
  • sono diventata più responsabile e leggermente (sottolineo LEGGERMENTE)  più ordinata. Ora faccio il letto tutte le mattine, i piatti sono lavati tutti i giorni, la lettiera del gatto è sempre pulita e profumata e spazzo e spolvero con più regolarità, non aspetto che arrivi il topolino Fievel che mi chiede se in quel gran disordine ho visto la sua famiglia.
  • Ho cambiato colore di capelli: sono tornata a un colore più naturale, tranne una ciocchetta che per un pezzetto è rimasta bionda, retaggio del mio vecchio ma non ripianto spirito che esigeva colori strambi su qualche ciocca.
  • Ho mantenuto aperto questo blog e questo mi fa molto piacere, anche se sto cercando qualcuno che mi aiuti a eliminare le visite spam, perché io non ho capito cosa mi chiede il sito. Anzi, faccio un appello, se sapete come fare, contattatemi.
  • la maggior parte dei mobili di casa mia sono cambiati: la cucina, il salotto, il tavolo, gli armadi. Ora è diventata una casa vivibile, grazie anche alla pazienza e al duro lavoro di Demmy.
  • Credo di essere anche migliorata nella cucina, ma non posso dirlo con certezza. D'altronde, chi si loda si imbroda.
  • A quanto pare ho iniziato a parlare solo per proverbi e ora ve ne darò una prova, sottolineandoli in questo post. Convinti?
  • Ho stretto molte più amicizie qui a Trieste di un anno fa. Non posso dire di essere una festaiola (che non sono mai stata, tra l'altro) ma almeno ogni tanto ora esco a bere qualcosa con le amiche o pranzo con le colleghe o ceno con amici allegri e di buona compagnia ed è una cosa molto bella. Ah sì, naturalmente la vicina ci vuole talmente bene che quando prepara i dolci o il ragù ce ne lascia sempre un po' e anche questo è un bel traguardo! 
  • Ah ecco, ne ho trovata un'altra poco dopo aver pubblicato il post! Mia mamma e mia sorella sono venute a trovarmi!| Era una cosa a cui tenevo tantissimo e sono felice che abbiano apprezzato i miei sforzi e che mi abbiano accontentata. Ho passato dei momenti (seppur brevi) bellissimi insieme a loro qui e penso che non li dimenticherò facilmente.

Ok, non mi viene in mente altro, però posso confermarmi che tutti questi cambiamenti sono positivi e io sono molto contenta di come sta andando la mia vita ora.
Ps fra poco arriva dicembre, aspettatemi una mia storia inventata di Natale, nella mia rubrica di racconti!! Adieu

mercoledì 2 novembre 2016

Giorno 39- ...

...


Ho appena finito di studiare un libro per un esame il cui ultimo paragrafo dell'ultimo capitolo riguardava la morte. Non so se è il biscotto al triplo burro che ho mangiato o proprio questa chiave di lettura, ma ho uno strano sapore amaro in bocca. Mi ha messo una tristezza e una angoscia addosso indescrivibili; anche se nelle ultime righe l'autore ha cercato di confortarmi, ho deciso che scrivere qualcosa sarebbe stato il modo migliore per esorcizzare questo sentimento di inevitabilità della fine che mi sta mandando in tilt.
Vi chiedo scusa se questo sarà un post pesante e non divertente e frivolo come gli altri, ma oggi è il giorno dei morti, io ho letto un paragrafo sulla morte e il tutto mi frulla in testa come tanti colibrì colorati. Ad esempio: io adoro Halloween e come ogni anno mi guardo qualche film che riguarda questa festa che mi attrae e mi spaventa al contempo.  Questi non mi creano sensazioni profonde, non come quel dannato libro, un saggio sul Decadentismo, qualcosa di pensato e non fatto per far soldi che racchiude in sé quei pensieri che ogni tanto (molto raramente per fortuna) mi assalgono  e mi troncano il respiro. Molti di voi sanno che sono una persona ansiosa, ma positiva a lungo termine e talvolta, mentre passeggio per il parco con il cane, penso che questo sia il periodo in cui tutto va per il verso giusto, che la mia famiglia è in salute, che io sono in salute e che questo è quello che conta. Poi penso anche a come sarà difficile quando questa condizione cambierà drasticamente e che nulla può fermare questo cambiamento.
E iniziano a presentarsi domande: sono abbastanza presente (seppur non fisicamente) nella vita dei miei cari? Le persone che amo, vicine o lontane, sanno che possono contare su di me?
Poi Cora compie una qualsiasi azione buffa, che mi fa tanto ridere e i pensieri brutti svolazzano via.

Il libro dice che il Decadentismo vede la morte come una entità sempre presente nella vita di un uomo, da quando inizia ad esistere, ma che non deve essere motivo per scoraggiarsi, ma per esaltare la vita in ogni singolo ambito e io mi chiedo: ma quanta sofferenza ha causato il secolo scorso a questi artisti e quanta ne sta già causando questo, per sentire così profondamente questo legame con la fine?
So che arriverà un giorno in cui non porterò più a spasso Cora, non preparerò più i biscotti e non leggerò più libri o abbraccerò qualcuno o....
Ma non riesco ad arrendermi al fatto che tutto questo debba finire; non sto dicendo queste cose a cuor leggero, anzi. Per ogni parola che scrivo, ne cancello quattro.
Tornando indietro a leggere cosa ho appena scritto mi accorgo che sono davvero confusa sull'argomento: alterno righe di speranza e gioia ad altrettante righe di sfacelo completo.
Penso che il momento di riflessione triste stia passando, stia cambiando e stia finendo.
E mi viene solo da sorridere, pensando a quante cose belle capiteranno nel futuro immediato: stasera ad esempio mangerò il mio amato brodino con la pastina, fra un mese inizia il mio periodo preferito dell'anno, sabato vedo la mia mamma e mia sorella e Cora ha appena iniziato a correre nel sonno, sdraiata sul pavimento. Ecco qui...i pensieri brutti sono svolazzati via.

"Ich bin Ende oder Anfang" (F. Kafka)