Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

lunedì 26 giugno 2017

Giorno 51- La Regina di quadri

La Regina di quadri


C'era una volta un mazzo di carte. Sì, avete sentito bene, un mazzo da cinquantadue carte, sistemato su una mensola nella casa di un pensionato ottuagenario. In questo mazzo tutti vivevano in armonia, poiché si rispettava una stretta gerarchia: i due erano subordinati ai sette, per esempio e tutti erano sudditi del re e della regina. Come in tutti i mazzi, c'erano quattro coppie di sovrani, una per ogni seme; tra questi re e regine che vivevano nel lusso sfrenato e nell'agiatezza, c'era una regina triste, sempre imbronciata. Tutto il regno di quadri e il suo re la amavano e veniva rispettata anche dai sudditi degli altri semi, ma lei non era mai soddisfatta: "Uff," sospirava rivolgendosi al suo ciambellano "perché dovevo nascere Regina di quadri? Non sono popolare come quella di cuori, a cui addirittura dedicano delle canzoni, oppure graziosa come quella di fiori o ancora maliziosa come la seducente Regina di picche...sono solo io, che da ormai cinquanta anni mi ritrovo a dover avere sempre intorno degli stupidi rombi" "E-ehm, Sua Maestà" disse il jolly ciambellano, un po' titubante "veramente sarebbero quadri e quest'anno a maggio saranno cinquantaquattro anni di trono, Sua Altezza, ma credetemi, la vostra figura è ancora nitida e perfetta, come quando è stato scartato il mazzo, s-se mi permettete". La regina lo guardò perplessa e poi prese a camminare su e giù per il salone deserto: "Se solo facessi un atto grandioso, magari anche chi ci maneggia, potrebbe vedere il mio valore, che va ben oltre quello numerico." "C-che genere di atto grandioso, Altezza?" chiese il jolly, sempre più convinto che quel lavoro non faceva proprio per lui. "Oh non lo so, ciambellano!" sbuffò la regina "ricordi quel fante di coppe, dieci anni fa? Quello del mazzo da quaranta, il fante che voleva essere donna, ricordi? Fece un tale scalpore all'epoca" "Ma mia Regina, voi siete già una donna! Siete la nostra potentissima Regina, Signora di tutti i quadri e de..." "Sì sì, risparmiami le moine," lo interruppe la regina "se solo ci fosse un modo per farmi notare". La regina passò tutta la notte a rigirarsi nel letto, senza riuscire a prendere sonno e quando il sole sorse e il re si alzò per la sua battuta di caccia domenicale, lei lo guardò vestirsi, saltare in sella al suo destriero e, affiancato dal suo miglior cavaliere di nome Jack, galoppare veloce lontano dal castello (ovviamente di carte anch'esso!); i cani del re latravano correndo dietro a loro e lì, la regina ebbe un'idea: "Oh sì, pensò, mi basterà solo aspettare che il vecchio ci usi per una partita con gli amici e poi diventerò una star!" Mentre parlava, con gli occhi che brillavano dalla contentezza, tutto il regno intorno a lei cominciò a svanire: "Ci siamo, è il momento del gioco!", esclamò emozionata.
Si trovarono tutte sparpagliate su un tavolaccio colmo di bicchieri dal contenuto odoroso e di mozziconi di sigarette; attorno ad esso, quattro uomini, più vecchi del gioco del solitario e dalle dentiere flosce contavano le carte, pronti a scontrarsi.
La Regina si preparò per il suo grande momento e appena fu messa sul banco, tra il suo re e Jack, iniziò a cantare a squarciagola. Fu orribile! I vecchi si portarono le mani alle orecchie, così come tutte le figure del mazzo: la Regina aveva una voce davvero cacofonica (schifosa, pessima, come un gatto a cui è stata schiacciata la coda!). Appena il mazzo fu rimesso nella custodia, scoppiò una tremenda rivolta in tutti e quattro i regni: "Giustiziatela!" "Banditela dal mazzo!", urlavano i manifestanti. E avevano tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiati. Gli uomini non devono sapere che le carte parlano, è un codice antichissimo, rispettato sin dai tempi più remoti.
La Regina, tutta orgogliosa e impettita, si affacciò al balcone sotto al quale la protesta era al culmine e chiese la parola, sollevando una mano: "Carte, sudditi, re e regine di tutti i regni, amici miei. Non mi pento delle mie azioni e non tollero che ci si rivolga così a me, Regina di quadri. Ebbene, mi esilierò, ma non per il vostro bene, bensì per il mio successo: andrò via da questo bigotto mazzo di carta straccia, frequenterò una scuola di canto e vi pentirete di esservi sbarazzati di me". Le urla di gioia che si alzarono appena la regina rientrò nelle sue stanze fece crescere in lei una tale rabbia e un forte senso di rivalsa. Decise di partire l'indomani stesso per la sua nuova avventura. Non sarebbe più stata la Regina di quadri, a breve sarebbe diventata la Regina del pop!
I sogni della regina caddero rovinosamente una sera di settembre in cui si esibì in un talent show; fu fischiata persino dai giudici. Risolse allora di abbandonare quella stupida e inutile ricerca di successo e di tornare nel suo mazzo dove forse, dopo aver chiesto pubbliche scuse, l'avrebbero accolta a braccia aperte.
Lo scenario che le si presentò agli occhi quando entrò tutta mogia nel suo regno era misero. Tutte le carte erano depresse, i due, i jolly, i re e le regine; da quando lei aveva lasciato il mazzo, il pensionato aveva smesso di usarlo...come si può giocar senza una carta? La regina allora capì: lei era importante, tutti erano importanti, erano una squadra.  Decise di fare la cosa giusta. Uscì dalla custodia e si lanciò sotto al mobiletto dei liquori, facendo attenzione nel tenere ben visibile un angolino della sua carta, in modo che l'anziano la trovasse e capisse che il mazzo era ancora utilizzabile perché le carte sarebbero state nuovamente cinquantadue, non una di più e non una di meno.
E così questa è la storia di una regina ribelle, che si dilettava nel canto e che un giorno salvò il suo mazzo dalla rovina da lei stessa provocata. Insomma è la storia di una grande regina. La Regina di quadri.

venerdì 9 giugno 2017

Giorno 50- Quelle tettone di Mortal Kombat

Quelle tettone di Mortal Kombat

Vi chiedo scusa se vi sto un po' trascurando miei cari lettori, ma purtroppo sono in piena sessione estiva e non ho nemmeno tempo di mettermi in bagno e fare la cacca (non scherziamo!).

Comunque, oggi vorrei intrattenervi con una critica, partiamo con un sondaggio: avete mai giocato a Mortal Kombat? Scegliete sempre gli stessi personaggi o cambiate ad ogni sfida? Avete mai preso dei personaggi femminili? E se sì, lo avete fatto perché sono forti o perché quando vengono ferite, il vestitino già di per sé striminzito si strappa ulteriormente, dando un effetto erotico vedo- non vedo?
No, beh tutte queste domande rivolte a voi per attirare l'attenzione proprio sui personaggi femminili del Mortal Kombat...Cioè in quale mondo tu, personaggio femmina, anche abbastanza forte, che sia umana o meno, dalla parte delle tenebre o della luce, debba presentarti a un torneo di combattimento vestita da odalisca, con gonnellino e stivaloni da cow girl?
Qui è palese che i creatori del videogioco siano uomini e mi sa anche un po' frustrati. Ovviamente ci sono anche un sacco di pregi eh in questo videogioco, non mi fraintendete, io non lo boicotto solo perché la figura della donna viene ridicolizzata, perché effettivamente tutti i personaggi hanno un proprio stile di combattimento e sono tutti parecchio forti, se sai usarli. Non è questo su cui sto sindacando, ma sul fatto che le donne hanno tutte un caratteraccio e un vestito molto piccolo. Tutte hanno un corpo perfetto e sono tutte (o quasi!) delle grandissime gnocche.
Una cosa bellissima di questo videogioco è che quando saccagni (voce del verbo saccagnare) come non mai, compaiono delle ferite sui personaggi; insomma ci sono dei bei dettagli, ma badate bene, solo alle femminucce si strappa il vestitino lasciando brandelli che a malapena coprono le pudenda e i capezzoli. Gli uomini invece sono sì sfigurati tanto quanto le donne, ma il loro costume, a parte qualche schizzo di sangue (proprio o altrui) sembra appena stato messo nel cassetto dopo una passata di ferro da stiro. Eh no, perché l'effetto vedo- non vedo con i personaggi maschili non si può fare, le balle o le vedi o non le vedi e per quanto riguarda il petto, a quanto pare il buonsenso non prevede che le tette degli uomini siano scabrose quindi alcuni personaggi considerati di per sé ridicoli (vedi Johnny Cage) combattono direttamente a petto nudo. Ok, ora ci sono tutte delle questioni filosofico-religiose che non ho voglia di andare a toccare in questa sede che riguardano la simbologia del seno, ma è innegabile che sia leggermente sessista la sistemazione dei personaggi.
Non mi piace questa cosa, devi picchiare e fare fuori l'altro, le donne non possono farlo in tuta? L'unica coi pantaloni è una militare che OVVIAMENTE va in giro con la pancia scoperta, perché è pieno così di donne in guerra che mostrano il piercing all'ombelico. Senza parlare del bustino che oltre ad essere corto è pure stretto! Il seno sta esplodendo in quella cosa di pelle! Mi sa che ha sbagliato il lavaggio in lavatrice. Insomma, gli uomini coi vestiti sempre stirati, le donne con i corpetti ristretti... alla fine della fiera è tutta colpa della lavanderia!

Notate bene, non sto affatto denigrando il videogioco, è favoloso, pieno di cose abbastanza innovative e molto ben fatto. Ma diamine, disegnate un personaggio che combatte in pigiama, siamo stufe di impersonificare personaggi così ben costruiti quando stiamo in mutande con panzone di fuori, sbracati/e sul divano! Oppure fate come the sims, fatelo costruire ai giocatori, il personaggio. Ovviamente non mettete troppi dettagli, perché si sa, chi gioca a Mortal Kombat vuole menare, non fare la manicure e la ceretta a un personaggio (maschile o femminile che sia) oh, io la butto lì.
Comunque boh, beccatevi un po' di topolone del videogioco, vi prego di notare gli stivali!


AAAAAAAAH LEI NO!! Avete presente prima, quando ho scritto che erano tutte gnocche e ho messo tra parentesi (o quasi) ? Beh quel (o quasi) era riferito alla povera Sheeva!
Sciao beli!