Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

domenica 30 aprile 2017

Giorno 48- Road trip sulle Dolomiti. Seconda puntata

Road trip sulle Dolomiti. Seconda puntata



Parte VI- La lunga notte 
Come vi ho già detto, il campeggio era a pochissimi passi da un bosco. Vi lascio immaginare il mio terrore, quando, con il calare della notte, il bosco ha preso vita e un sacco di rumori nuovi (per lo più bestie selvatiche) si susseguivano, facendomi sussultare. Abbiamo sentito un cinghiale, una presunta volpe e un presunto tasso o una faina, non lo so! Comunque era raccapricciante! Sembrava un bambino che non sa se gridare disperato o ridere e quindi fa entrambe le cose! Vi metto qui il video con un verso molto simile a quello sentito.



Per di più, la temperatura si è abbassata vertiginosamente, arrivando alla soglia dello zero, cosa per cui noi non eravamo affatto attrezzati. Riepilogo della notte: freddo+ versi inquietanti+ scomodità= due ore scarse di sonno .

Parte VII- Il caffè
Alle 6.54 di mattina ci siamo svegliati, entrambi con una faccia orribile. Io, mi conoscete miei cari lettori, non sono un'appassionata di caffè, ma quella mattina, dopo la nottataccia (che pare solo Cora, il lupo delle montagne, si sia goduta) ho sentito il bisogno di qualcosa di estremamente caldo e rinvigorente. Obbligo Demmy e il cane a saltare in auto e ad andare in cerca di un bar, che ovviamente lì, in mezzo allo sperduto nulla desertico altoatesino non è stato affatto facile trovare: "andiamo in giù o in su? io andrei in su" mi dice Demmy. "Ma secondo te in su cosa ci sarà mai, quattro vacche e il passo di montagna, andiamo in giù!". Dopo un buon quarto d'ora di auto verso la valle, in cui trovavamo radi bar chiusi, io per la disperazione chiedo a Demmy di andare in su e indovinate un po'? A cinque minuti verso l'alto, proprio vicino al passo di montagna che porta all'Austria, c'è un grazioso Hotel con bar aperto. Ovviamente mi sono mangiata la lingua per aver scanzonato la scelta, non così stupida col senno di poi, di Demmy di salire invece che scendere (ma questo non glielo diciamo, facciamo finta di niente!)
Insomma dopo una caffè lungo, trasformato in caffellatte perché era davvero troppo forte, io mi sento rinvigorita! Scendiamo al campeggio e ci diamo una lavata generale. Il sole inizia ad avvicinarsi alla nostra tenda e un bel tepore ci permette addirittura di togliere le due paia di calze e i pantaloni termici che piano piano avevamo indossato la notte, mano a mano che la temperatura scendeva.

Parte VIII- Il campeggio di lusso
Dopo aver passeggiato un pochino e giocato a lanciarci la palla nel prato vuoto del campeggio, mettiamo sotto i denti qualcosa, smontiamo la tenda e ci rimettiamo in auto, alla volta di un campeggio consigliatoci dalla signora dell'altro campeggio (lei sì che sa tirare acqua al suo mulino!!). Dopo quasi un'ora di auto, arriviamo in quello che possiamo benissimo nominare resort, in mezzo al verde, con recinzioni, spa, piscina coperta, pista sciistica, una reception da urlo e totem in pietra. Insomma un posto extra lusso! Questo vi può far capire cosa intendevamo noi con Sposta-poveri, riferendoci alla Seicento!

Parte IX- Il Colle delle Streghe
Dopo questa breve gita solo per annusare gli alloggi dei ricchi, iniziamo a dirigerci verso casa, ovviamente cercando di usare il meno possibile le autostrade, per mantenere la nostra Road Trip una road trip che si rispetti, con quel tono avventuroso. Purtroppo le ore di sonno concesseci non sono state abbastanza per arrivare fino a Trieste con strade secondarie, quindi una ventina di km prima di Udine ci siamo trovati costretti a prendere la via del casello, in modo da arrivare prima a casa.
Ad ogni modo, prima di questo ci siamo trovati sperduti tra i monti bellunesi e siamo arrivati in un paesino di nome Sappada in cui abbiamo trovato una riserva naturale con un torrente bellissimo, in cui ci siamo fermati per un'ultima passeggiata rilassante nel verde. Questo posto è chiamato Colle delle Streghe e come alcuni di voi sapranno, quando leggo la parola "streghe" la mia curiosità prende il sopravvento e inizio a fare ricerche; però purtroppo non sono riuscita a trovare nulla riguardo l'origine del nome, se qualcuno ne sapesse qualcosa scrivetemi! Comunque lì abbiamo fatto una passeggiata molto bella, abbiamo visto un rospo e io ho raccolto un sacco di fiorellini con cui ho fatto un mazzo che ho messo a essiccare e ancora non ho visto il risultato. Il mazzolino è quello nella foto all'inizio del post!
ed ecco qui, Demmy laggiù, quel puntino vicino all'acqua e Cora, sempre vigile vicino a me
Epilogo- E Malombra?
Vi starete chiedendo il nostro micio che fine abbia fatto. Beh, siamo rimasti fuori casa in tutto 27 ore...le abbiamo lasciato tanto cibo, tanta acqua e la lettiera pulita. Il problema è che è stata la sua prima notte da sola e la cosa deve averla un po' scossa, perché appena siamo tornati a casa (verso le sette di sera di domenica) non mollava più né me, né Demmy e nemmeno Cora! Ci seguiva tutta emozionata e a me ha pure svegliata mentre cercavo (cercavo, sia ben chiaro) di fare un sonnellino ristoratore.


Insomma, che dire. Ecco il nostro mini-viaggio all'insegna del verde e dell'ignoto.  Credo sia stata un'esperienza davvero molto bella e ora che siamo poco più attrezzati per le fredde e inospitali notti altoatesine, vi dico che lo rifarei molto, ma molto volentieri. Però la prossima volta voglio arrivare fino a Bolzano! Vi farò sapere.... à bien tôt!

se ti sei perso la prima puntata clicca qui!


giovedì 20 aprile 2017

Giorno 47- Road trip sulle Dolomiti. Prima puntata

Road trip sulle Dolomiti. Prima puntata


Introduzione- L'equipaggiamento
Qualche sabato fa, io e Demmy abbiamo deciso che era ora di iniziare la stagione del campeggio e quindi abbiamo deciso di partire per una road trip, all'insegna dell'improvvisazione. Abbiamo riempito l'auto di un arsenale di guerra composto da:
  • tenda e due sacchi a pelo
  • cibo
  • tanto cibo
  • altro cibo
  • una tanica di acqua
  • due coltelli in caso di emergenza
  • caricabatterie da viaggio
  • un libro
  • calzettoni e pantaloni termici
  • carte da gioco
  • due quaderni per scriverci le nostre memorie, in caso di morte per assideramento o per incontro ravvicinato con bestie selvatiche poco amichevoli
  • Cora (nel bagagliaio!)
Parte I- La partenza
Eccoci pronti, tutti nella mia macchinina carica come un mulo; noi più carichi di lei. Destinazione provvisoria sul navigatore: Cortina d'Ampezzo. Imbocchiamo l'autostrada, sotto a un sole cocente che ci bruciava le gambe sotto i jeans, in direzione Venezia. Prendiamo lo svincolo per Belluno e poi imbocchiamo la statale.

Parte II- Il Vajont
Qui iniziamo a leggere nomi di paesini non nuovi, finché ci accorgiamo con grande emozione da parte mia di essere a Longarone, proprio il paese raso al suolo dal crollo del monte Toc, nel lontano (ma non troppo) 1963 (non ne sai nulla? leggi qui). Guarda caso solo pochi giorni prima avevo finito il libro della giornalista Tina Merlin, in cui racconta per filo e per segno la nascita della diga, con i vari progetti e raggiri, il giorno della catastrofe e persino gli anni successivi nei paesini di quella valle. Si intitola "Sulla pelle viva", è molto bello, ve lo consiglio.
 Ad ogni modo, vedo un cartello per il cimitero monumentale delle vittime del disastro e quindi chiedo a Demmy una breve tappa, per andare a visitarlo. Sfortunatamente la piccola sala adiacente, adibita a museo era inspiegabilmente chiusa (nonostante fossimo in pieno orario e giorno di apertura), ma abbiamo comunque passeggiato tra le lapidi, sotto alla maggior parte delle quali probabilmente non c'è nessuno da piangere.

Risaliti in macchina iniziamo a interrogarci su quale fosse il monte Toc, sospettando una delle tante montagne che circondano la valle, finché subito dopo una curva, lì, immensa e terribile la diga si stagliava in tutta la sua maestosità. E sì, avevamo indovinato quale fosse il monte marcio: non era difficile d'altronde, c'era una gigantesca scalfittura sulla sua parete. 

Parte III- Cortina da un bel Pezzo!
Ok, bella sosta, ma ora non ci si ferma più fino a Cortina. Sì però a Cortina ci fermiamo e ci beviamo qualcosa, arriveremo giusto per l'ora dell'aperitivo, fammi sentire ricca e bere insieme alla gente perbene che viene a farsi un weekend trendy!
Eccola qui Cortina. Bellina, caratteristica, ma per ricchi: qui iniziamo a fissarci su una cosa che non ci mollerà fino alla fine della nostra road trip. Ma qui girano tutti con BMW, Mercedes e altre auto costose...noi siamo in giro con una Sposta-poveri!!
Va beh, ma il pensiero di una bella birra fresca (dato il caldo) non mi molla, ma Demmy inizia a girare tutta Cortina, finché non si allontana dal centro. Dopo mezz'ora in cui cerchiamo di ritornare verso la civiltà, decidiamo di arrenderci e di proseguire senza l'aperitivo.

Parte IV- Birra!
Saliamo sempre più su, il sole inizia a calare, ma tutto sommato è ancora alto in cielo. Ma a noi non interessa molto perché non abbiamo fretta: non abbiamo mica una meta! 
Vi confesso che volevo scrivere questo post mettendovi gli orari delle varie tappe nei titoli, ma mi sono accorta che non ho guardato così spesso l'orologio, perché quando non ti importa di arrivare, non ti interessa nemmeno l'ora.
Insomma, arriviamo a un rifugio e finalmente posso gustare la mia birra fresca, anche se ora inizia a fare un po' freschetto. Secondo i calcoli di Demmy dovremmo essere quasi in Trentino, regione più vicina in cui è consentito il bivacco, quindi nostra tappa finale per la sosta notturna. Eggiusto, ho dimenticato di dirvi che noi, non avendo una meta, non sapevamo nemmeno dove accamparci per la notte, però ci eravamo informati sulla legalità della cosa. Abbiamo scoperto che il campeggio libero è vietato in Friuli e Veneto, mentre in Trentino è consentito in specifiche aree di sosta il bivacco, cioè l'accampamento per un massimo di 24 ore: giusto giusto per noi.

Parte V- La ricerca di un angolino per la notte
Arrivati in Trentino, iniziamo a guardarci intorno non solo per i paesaggi mozzafiato come avevamo fatto fino a quel momento, ma anche per trovare un posto dove montare la nostra regale reggia, talmente piccola che a Demmy spuntavano fuori i piedi se stava ben disteso.
Demmy si fissa di voler dormire vicino a un passo di montagna, ma finalmente (dopo varie peripezie) vediamo un minuscolo campeggio, alle pendici di un bosco, senza alcuna recinzione e con pochissima gente. Qui paghiamo per una notte una cifra minuscola, facciamo una passeggiata di ricognizione, in cui ci imbattiamo in una festicciola di paese in onore dei pompieri (che costituiscono praticamente un terzo degli abitanti, non perché tutti fanno quel mestiere, ma perché poche, pochissime persone- tutti con BMW, Mercedes ecc- abitano lì!!) mangiamo qualcosina in tenda e ci prepariamo per dormire.



Volete sapere come abbiamo passato la notte, cosa abbiamo visto e cosa è il Colle delle Streghe? Restate sintonizzati per la prossima puntata!
TO BE CONTINUED...  clicca qui per la seconda puntata!







sabato 1 aprile 2017

Cucina con Alice- Pennette con crema di melanzane

Pennette con crema di melanzane

Per continuare la serie "Brutti ma Buoni", vi presento questo primo piatto facile, veloce e fresco, ideale per le giornate primaverili.


Ingredienti per 2 persone:
  • melanzana, mezza
  • uno spicchio di aglio
  • olio q. b.
  • sale e pepe q.b. 
  • pennette 160 grammi
Prendete la melanzana e tagliate a tocchi grossi, schiacciati uno spicchio di aglio e mettete tutto in una vaporiera. Laciate cuocere per circa10 minuti, o fino a che la melanzana non diventa molle. Dovete controllare con la forchetta, perché spesso le verdure al vapore non cambiano colore, sembrano crude e invece poi si spappolano. Intanto cuocete la pasta e una volta scolata, frullate la melanzana, l'aglio con un po' di olio a crudo, sale e pepe e, se volete, del parmigiano grattugiato.
Si verrà a formare una cremina viola/ nero, che metterete sulla pasta et voilà! 
Tempo di preparazione della pietanza dei re: mezz'ora se siete lenti!
Buon appetito

TIP DI ALICE: Se volete aggiungere un po' di croccantezza potete mettere a rosolare in una padella delle striscione di prosciutto cotto e aggiungerle al piatto. A me il prosciutto cotto non fa in tempo a finire in padella, viene divorato prima!