Un tè con Simone de Beauvoir
Eccomi! Ho finito da pochissimi giorni la tesi, l'ho corretta, impaginata e ho mandato la copia cartacea ancora non rilegata al relatore, quindi mi sto lentamente riappropriando della mia vita, sto ritrovando il piacere del dolce far nulla, ho ricominciato a suonare l'ukulele e a leggere un romanzo che ho scelto di mia spontanea volontà. Ed è tutto bellissimo!!!Tuttavia, non posso dire che questo intenso periodo che mi ha fatto perdere un sacco di cose belle non sia stato costruttivo: credo di aver perso un po' della mia sanità mentale che già prima della stesura di questa tesi era seriamente compromessa. Parlavo da sola, camminavo per la casa con le ciabattine unicorno, il pigiama e i capelli arruffati, borbottando e disseminando libri e post-it colorati in giro. Una volta ne ho lasciato uno piccolo sul divano e l'ho ritrovato solo quando il gatto ha iniziato a correre impazzita per casa perché si era trovata un pezzo di carta blu appiccicoso attaccato a una chiappa!
Beh in queso intenso periodo in cui leggevo il saggio da cui parte tutta l'analisi che ho fatto, mi sono accorta che questo libro è diventato parte di me: mi faceva capire determinate situazioni, raccontava anche parti della me diciassettenne che aveva iniziato a leggerlo e aveva sottolineato i passi che per lei in quel momento erano importanti. Mi sono accorta che lo leggevo con occhi diversi e forse più inesperti. Vi spiego. Questo saggio si intitola Il secondo sesso (qui il link alla scheda del libro) ed è scritto da una autrice femminista francese, chiamata Simone de Beauvoir, considerata essere la madre del femminismo occidentale moderno. In questo studio, de Beauvoir ha analizzato un sacco di situazioni in cui la donna degli anni Quaranta viene considerata inferiore all'uomo; lei naturalmente rifiuta questa affermazione e inneggia all'autoliberazione della donna: basta coi principi azzurri, è ora di prendere in mano la situazione! E guardate fino a che punto siamo arrivati!! Beh, è ovvio che i concetti presenti in quel saggio sono ormai considerati superati (e per fortuna!) ma è comunque stata una lettura che mi ha in qualche modo aiutata a crescere. Ogni volta che leggevo un passo che sembrava riguardasse la mia situazione personale, interrogavo direttamente Simone e la ringraziavo per il consiglio. Ho fatto di quei discorsoni col suo fantasma che traspariva dal libro che ve li raccomando. Grazie a lei ho capito che non mi devo sentire in imbarazzo quando faccio qualche attività che si avvicina vagamente allo sport solo perché non ho il fisico adatto, ma anche a non avere fretta di combinare tutto nella vita, perché ogni persona raggiunge un obiettivo con i propri tempi e nessuno al di fuori di sé può riprenderla per questo.
Quando leggevo, mi sembrava come se lei si rivolgesse direttamente a me; come se fossimo nel caffè san Marco, il caffè letterario sotto casa, e stessimo prendendo un tè insieme, discutendo dei più svariati argomenti. Lei è stata il mio maestro Miyagi, che mi diceva cosa fare e come comportarmi e io ero la sua Karate Kid...però lei direbbe "metti la cera, togli la cera ma non farlo troppo spesso, perché tu non sei la tua casa, non è necessario che tu la pulisca in modo ossessivo!"
Io penso che ogni persona dovrebbe avere un libro del genere nella propria vita. Se ancora non lo avete, è arrivato il momento di cercarlo. Alle mie poche ma buone lettrici (ma perché no, anche ai miei pochi ma buoni lettori!) consiglio di leggere Il secondo sesso; tranquilli, non sono gelosa del mio fantasma-consigliere!