Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

domenica 21 gennaio 2018

Giorno 57 - Un tè con Simone de Beauvoir

Un tè con Simone de Beauvoir

Eccomi! Ho finito da pochissimi giorni la tesi, l'ho corretta, impaginata e ho mandato la copia cartacea ancora non rilegata al relatore, quindi mi sto lentamente riappropriando della mia vita, sto ritrovando il piacere del dolce far nulla, ho ricominciato a suonare l'ukulele e a leggere un romanzo che ho scelto di mia spontanea volontà. Ed è tutto bellissimo!!!
Tuttavia, non posso dire che questo intenso periodo che mi ha fatto perdere un sacco di cose belle non sia stato costruttivo: credo di aver perso un po' della mia sanità mentale che già prima della stesura di questa tesi era seriamente compromessa. Parlavo da sola, camminavo per la casa con le ciabattine unicorno, il pigiama e i capelli arruffati, borbottando e disseminando libri e post-it colorati in giro. Una volta ne ho lasciato uno piccolo sul divano e l'ho ritrovato solo quando il gatto ha iniziato a correre impazzita per casa perché si era trovata un pezzo di carta blu appiccicoso attaccato a una chiappa!
Beh in queso intenso periodo in cui leggevo il saggio da cui parte tutta l'analisi che ho fatto, mi sono accorta che questo libro è diventato parte di me: mi faceva capire determinate situazioni, raccontava anche parti della me diciassettenne che aveva iniziato a leggerlo e aveva sottolineato i passi che per lei in quel momento erano importanti. Mi sono accorta che lo leggevo con occhi diversi e forse più inesperti. Vi spiego. Questo saggio si intitola Il secondo sesso (qui il link alla scheda del libro) ed è scritto da una autrice femminista francese, chiamata Simone de Beauvoir, considerata essere la madre del femminismo occidentale moderno. In questo studio, de Beauvoir ha analizzato un sacco di situazioni in cui la donna  degli anni Quaranta viene considerata inferiore all'uomo; lei naturalmente rifiuta questa affermazione e inneggia all'autoliberazione della donna: basta coi principi azzurri, è ora di prendere in mano la situazione! E guardate fino a che punto siamo arrivati!! Beh, è ovvio che i concetti presenti in quel saggio sono ormai considerati superati (e per fortuna!) ma è comunque stata una lettura che mi ha in qualche modo aiutata a crescere. Ogni volta che leggevo un passo che sembrava riguardasse la mia situazione personale, interrogavo direttamente Simone e la ringraziavo per il consiglio. Ho fatto di quei discorsoni col suo fantasma che traspariva dal libro che ve li raccomando. Grazie a lei ho capito che non mi devo sentire in imbarazzo quando faccio qualche attività che si avvicina vagamente allo sport solo perché non ho il fisico adatto, ma anche a non avere fretta di combinare tutto nella vita, perché ogni persona raggiunge un obiettivo con i propri tempi e nessuno al di fuori di sé può riprenderla per questo.
Quando leggevo, mi sembrava come se lei si rivolgesse direttamente a me; come se fossimo nel caffè san Marco, il caffè letterario sotto casa, e stessimo prendendo un tè insieme, discutendo dei più svariati argomenti. Lei è stata il mio maestro Miyagi, che mi diceva cosa fare e come comportarmi e io ero la sua Karate Kid...però lei direbbe "metti la cera, togli la cera ma non farlo troppo spesso, perché tu non sei la tua casa, non è necessario che tu la pulisca in modo ossessivo!"
Io penso che ogni persona dovrebbe avere un libro del genere nella propria vita. Se ancora non lo avete, è arrivato il momento di cercarlo. Alle mie poche ma buone lettrici (ma perché no, anche ai miei pochi ma buoni lettori!) consiglio di leggere Il secondo sesso; tranquilli, non sono gelosa del mio fantasma-consigliere!



giovedì 4 gennaio 2018

Giorno 56- A bientôt

A bientôt

Caaaaari lettori e lettrici appassionati, che vi potete riassumere nelle persone di mia madre, mia sorella, il mio moroso e qualche amico fidato a cui faccio tenerezza, sono tornata!
Vi chiedo scusa per la mia assenza prolungata ma tutti i miei lettori fissi (mia, madre, mia sorella ecc.) sanno che sono in un momento cruciale della mia vita e non ho tempo nemmeno di respirare.
La tesi mi sta rubando un sacco di tempo molto prezioso e ieri ho consegnato dei saggi che erano praticamente il mio ultimo esame universitario e mi hanno fatto vedere i sorci verdi, ma siccome era in inglese questo esame posso dire che mi hanno fatto vedere i green rats. (nota bene, non usate questa espressione in inglese, non vi capirebbero!! potreste usare to give somebody a rough time, anche se non ha la stessa potenza del buon autoctono sorci verdi!).
Comunque, oggi ho un pochino di tempo mentre sono qui al lavoro a scaldare la poltrona, aspettando un appuntamento alle 10.30 e quindi ho pensato di dedicarlo ai miei cariiiiissimi lettori e lettrici. No, tranquilli, non sto rubando tempo allo studio, solitamente in ufficio inizio a studiare alle 10. Prima mi metto a fotocopiare faldoni enormi che devo fare a mano perché sono rilegati o  rispondere a mail ecc. Ma siccome ho finito tutto ieri, oggi sono relativamente libera.
Insomma, che dire, questi due mesi sono stati abbastanza difficili (rough, per l'appunto!) per me. Un lutto in famiglia, la tesi e i soliti sciocchi problemi esistenziali mi hanno massacrata. Per non parlare dei sindacati, che hanno reso la mia vita un inferno per un intero mese! E qui parte la critica... Perché cavolo, oh sindacati, mettete in reception gente che non sa una banana del proprio lavoro e io credo non sappia nemmeno dove si trova? Sono tornata per ben cinque volte per consegnare i documenti che mi sono fatta inviare/ho recuperato autonomamente e che poi ho stampato e ho porconato nel frattempo. Non tutti gli uffici sono così dai, non dite la solita tiritera del: "Eh siamo in Italia!"; ad esempio all'Inps e alla Agenzia delle Entrate dove ormai ero di casa, erano tutti molto gentili e professionali. Magari ho beccato il sindacato più schifoso in assoluto, non lo so. Ma è stata davvero dura, ragazzi. Per fortuna è finita!
Ci sono state anche delle note positive però. Prima di tutto sono tornata ben due volte a casa dalla mia famiglia. Ho mangiato come un bue (capirai, c'erano di mezzo le feste!) ho giocato con mio nipote, ho fatto shopping e ho sentito lo spirito natalizio che purtroppo quest'anno non mi ha investita per tutto dicembre come succedeva gli anni passati. Ho sentito una certa fierezza tirando le somme del mio anno passato per aver dato ben sette esami quando pensavo di essere completamente disperata e di finire certamente fuoricorso di almeno un anno. Ho mangiato dei biscotti deliziosi preparati da delle amiche speciali e ho bevuto un sacco di tè che, come sapete, sono il motore del mio corpicino durante la sessione di laurea. Se non vi ricordate di questo particolare, datemi retta, tornate al giorno 16.
Insomma, due mesi con i fiocchi. Non so quando vi scriverò ancora, forse al prossimo post sarò già laureata o forse no. In ogni caso, non sentirete la mia mancanza, perché sono certa che saprete che prima o poi tornerò di nuovo!
A bientôt!