Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

martedì 19 gennaio 2016

Giorno 24- L'incursione in casa

L'incursione in casa

Se mi trovate a scrivere a quest'ora questo post è perché probabilmente mi sono svegliata un bel po' di tempo fa , non per volontà mia, e ho avuto abbastanza tempo per recuperare la lucidità e poter scrivere il perché della mia prematura sveglia. Oddio sono le 9:30 del mattino, non è così presto direte voi, sì ma io sono abituata ai ritmi da studentessa universitaria, che studia da quando si sveglia fino all'ora di cena, ma che non sa esattamente a che ora si sveglia: sicuramente prima di pranzo, perché i pasti non si saltano mai, sono sacri!

Dovete sapere che a dicembre io, Demmy e persino Cora siamo andati al comune di Trieste per richiedere un cambio residenza: ci avvertono che arriverà un vigile o un funzionario del comune nelle settimane successive per accertare la nostra residenza, quindi entrerà in casa, darà uno sguardo veloce, farà qualche domanda e se ne andrà. Ora...noi avevamo sottolineato che il nostro campanello, come forse sapete, non funziona (vi rimando al Giorno 18)  e che io avrei dato la disponibilità la mattina, ma che avrebbero dovuto chiamarmi, altrimenti io non avrei potuto immaginare che qualcuno ci avrebbe cercati. 
Stamattina è una mattina un po' particolare: avevo intenzione di dormire beatamente (cosa che so fare molto bene) fino alle 10:20 circa, cioè al solito orario in cui mi sveglio, perché aspetto una notizia importante da Demmy che arriverà solo intorno a quell'ora; così, per non rodermi il fegato con preoccupazioni inutili, pensavo di restare priva di coscienza fino al momento fatidico. E invece NO, perché alle 8 (ve lo scrivo anche in lettere, così che capiate il trauma, OTTO!), ricevo una chiamata sul telefono di casa. Io, emozionata e convinta fosse Demmy (e quindi convinta anche che fossero le 10) rispondo: voce impastata e da baritono "Proontoooh". "Ehm, buongiorno, sarei del comune di Trieste, io la starei cercando per la questione della residenza ma al citofono non mi risponde nessuno"....mi è venuta voglia di dire: *Ma allora siete rincitrulliti tutti, ve l'ho detto che non funziona, come ve lo dovevo spiegare, coi disegnini?* e invece ho risposto così: "Sìh, è rottoh, sono al terzo pianoh, vengah". Vorrei precisare che le H presenti nella frase, sono il modo scritto per rimarcare la fiatella mattutina che pervade le mie fauci fino al momento in cui lavo i denti. Inizio a scartarmi come una caramella dal piumone, mi alzo per aprire il portone alla signora e mi accorgo di essere in mutande e T-Shirt. Nessun problema, metto i pantaloni del pigiama...no, che vergogna, i pantaloni rosa no, altrimenti crederà seriamente che sia un'abusiva, dove cavolo sono i pantaloni della tuta? Infilo i pantaloni e di corsa mi presento sulle scale, perché in realtà noi siamo al secondo piano e mezzo ma mi vergogno a dire così, sembra che sia una patita di Harry Potter che cerca il binario 9 e 3/4. Mi si para davanti una donna, sulla quarantina, con una giacca a vento giallo canarino, sciarpa e cappello color senape e occhiali con la montatura a punta, da signora degli anni '60. La faccio entrare, ringraziando tutti i santi cristiani e anche gli dèi dell'Olimpo perché per una volta avevo la cucina in ordine. Lei inizia a scartabellare una cartellina con fogli disordinati e farmi domande. Cora intanto borbotta da sotto il tavolo, la signora mi manda a cercare un documento in stanza da letto e prego gli stessi santi e dèi di prima che Cora non se la mangi e che lei non entri in camera, per ben due motivi: il primo è che c'è odore di bara chiusa e il secondo è un cartello stradale del comune di Trieste appeso al muro...non sarebbe stato facile spiegare che la bacheca delle calamite è in realtà un loro pezzo di strada. Cora arriva dietro di me: "meno male, almeno so che non finirà sbranata, non saprei dove nascondere il cadavere", penso; si siede ritta appoggiandosi a me e guarda con sguardo torvo e orecchie abbassate l'intrusa, tipo così, come Maximus di Rapunzel che vedete nell'immagine sotto.
Immagine presa dal web
Niente, tutto risolto, lei precisa che è qualche giorno che si attacca al citofono, ma nessuno risponde, io ribadisco per l'ennesima volta che avevo detto di chiamare e alla fine decide che viviamo lì con regolare contratto di affitto, che non siamo abusivi e che siamo persone perbene (grazie Zeus, che non l'hai fatta entrare in camera da letto) e se ne va, lasciandomi con il cane stizzito, i capelli all'aria e il sonno troncato a metà...e la fiatella!! Forse è per quello che aveva fretta di andarsene...

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