Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

giovedì 12 luglio 2018

Giorno 61- una vita da Bongo pt.1: una stella cadente e una salsiccia

Una vita da Bongo pt.1: una stella cadente e una salsiccia

Lucille era cattiva. Molto cattiva.  Lo sapevano i suoi insegnanti, che più volte venivano colpiti in piena fronte da palline di carta ricoperte di colla, sparate attraverso una cerbottana con una precisione degna di un cecchino, dalla bella bambina dagli occhioni innocenti e i ricci capelli rossi. Lo sapevano i suoi amichetti, che l'avevano vista più volte torturare le formichine che vagavano nel cortile della scuola, attratte dai resti di merendina che cadevano dalle bocche dei piccoli, maldestri umani. Lo sapevano persino i suoi genitori che un giorno dovettero andare a salvare la nonna che Lucille aveva rinchiuso nel sottoscala per un intero pomeriggio. Ma più di tutti, ne era consapevole il povero Bongo, il vecchio e cicciottello bassotto nero della famiglia, la vittima preferita del piccolo demonio in gonnella turchese. Bongo era tutto sommato un cane che amava la vita, ma con tutto il suo cuore detestava quella creatura crudele e appena la vedeva o ne percepiva l'odore cercava un nascondiglio dove le piccole ma salde manine di una bambina di otto anni non potevano arrivare. Sfortunatamente però, come già detto, Bongo non era uno snello cane da pastore, ma piuttosto una bella salsiccetta con le zampe; non era propriamente il ritratto dell'agilità e spesso veniva raggiunto dalla "figlia del diavolo" (come spesso la chiamavano i vicini) prima che potesse trovare riparo. Ah succedeva di tutto a quel punto: gli metteva una cuffietta in testa e lo infilava nel passeggino, coperto fino alle orecchie; lo buttava nello stagno di acqua gelida, abitato da anatre impertinenti che si comportavano come una gang del ghetto col povero cagnolino, solitamente timido e certamente non in cerca di guai; gli tirava le orecchie; gli metteva lo smalto sulle unghie; una volta gli aveva spruzzato un'intera bomboletta di vernice rosa addosso e lo aveva portato a spasso dicendo: -guardate, questo würstel cammina-. Era stata una brutta esperienza, quella... la vernice gli aveva rovinato tutto il pelo e il veterinario lo aveva tosato a zero, per fare in modo che l'irritazione alla pelle potesse guarire più in fretta; e sì, sembrava davvero un würstel ambulante.
Una sera Bongo, mentre se ne stava in giardino a guardare le stelle (il suo passatempo preferito dopo il rincorrere la pallina che gli lanciava quel caro vecchietto che abitava di fronte),  vide una bellissima e luminosa stella cadente: -Poffarbacco, pensò, -devo esprimere un desiderio e subito! Mmm io vorrei che quella bestia di Lucille cambiasse atteggiamento nei miei confronti-  Appena il tempo di abbaiare l'ultima parola e un bagliore fortissimo illuminò il quartiere e poi tutto tornò come prima. Per lo spavento, Bongo si addormentò solamente all'alba. Fu risvegliato da un rantolo, proprio vicino a lui: - ugh, che cavolo di nottata da cani che ho fatto, ahi, uh sei tu, bestiaccia, ma che ci faccio in giardino vicino a te, pulcioso essere? Se non ti levi subito di torno, ti butto in piscina e ti...ehi...Ehi  un momento, sono pelosa!!- Lucille (perché proprio di Lucille stiamo parlando!) si era svegliata in giardino, schiena contro schiena con il bassotto di casa che odiava e si era ritrovata su quattro zampette spelacchiate e, guardandosi la schiena, vide che anch'essa era ricoperta da una rada pelliccia tutta arruffata e color miele. Lo shock era tale che per trenta secondi rimase immobile, a fissare il vuoto, finché non si accorse che quel barilotto di Bongo, ignaro dell'identità e della provenienza di quella nuova e anche un po' bruttina cagnetta, le stava annusando il didietro.
TO BE CONTINUED!

2 commenti :

  1. I tuoi racconti sono sempre molto scorrevoli. A me che non piace tanto leggere con te lo faccio volentieri. ❤️

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    1. Grazie Max, non lo avevo letto prima <3 sei tanto coccolo ;*

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