Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

mercoledì 25 novembre 2015

Giorno 18- Il serial ringer, ovvero tiritiri

Il serial ringer, ovvero tiritiri

Aaaah, fine novembre, giorni gioiosi, in cui io mi rintano in casa a preparare torte e biscotti, allenandomi a fare le scale su fastidiose canzoncine di Natale, che  canterò per tutto dicembre: sono un calendario dell'avvento ambulante in questo periodo!
Dovete sapere, prima di arrivare al dunque, che uno dei tanti, ma fino ad oggi ignorati difetti della nostra nuova casetta di Trieste, è il fatto che il nostro campanello giù al portone non funziona. O meglio: se pigi vicino al nostro nome non succederà assolutamente nulla, ma se decidi di suonare ai vicini del piano di sotto (non la signora P., per fortuna, altrimenti sentirei mille volte al giorno quel dannato campanello) ecco che il tiritiri parte sia nel loro appartamento che nel nostro. Eh perché non è un delizioso dlin dlon, quello che si sente, ma un fastidioso tiritiri a tutto volume. Insomma, noi  lo sentiamo il campanello, ma non quando vengono a trovarci i nostri amici, bensì gli amici degli altri. Oggi stavo appunto facendo beatamente la mia routine della preparazione di una torta: farina ovunque (anche in faccia), Nutella ovunque (anche in bocca!!), formine raffiguranti alberelli, cuoricini e omini di marzapane in giro per la cucina. A un tratto...tiritiri, il campanello, qualche amico dei vicini è passato per un saluto...tritiritiritiritiritiritiri....mah, non vorrei essere critica, ma credo non ci sia nessuno in ca...tiritiritiritiritiriiiiiiiii. Ma questo è scemo o cosa? Con tutta la mia pazienza guardo Cora a cui esce un ringhio sommesso dal petto, per il motivo che già vi ho citato in un post precedente: quando suona il campanello deve abbaiare, ma siccome sa che non succederà nulla con questo suono, si limita a rognare a denti stretti. Tiritiri....il serial ringer non demorde; adesso vado giù e gliene canto quattro se non la smette di suonare, anzi, gliele suono!! Tiritiri, cerco di ignorare l'accanimento caparbio sul campanello e di continuare a svolgere le mie azioni nel preparare i biscotti, già di per sé disastrose, finché all'ennesimo tiritiri, non mi parte una svirgolata di Nutella sulla teglia ed è qui che perdo ogni speranza di restare calma: sembro Paperino quando perde la pazienza, divento rossa, stringo i pugni e mi esce del fumo dalle orecchie e il conseguente fischio, come nelle vecchie teiere.
Immagine presa dal web
Basta, ora è troppo, è dieci minuti buoni che sta suonando, sei forse svenuto sopra al campanello, razza di individuo orrendo quale sei?!
tiritiri...scendo... mi accorgo di essere in pigiamino rosa e ciabatte ortopediche...risalgo....mi vesto....tiritiri...riscendo, anzi mi catapulto giù per le scale, con la nuvola nera e i fulmini sopra la testa, arrivo al portone, lo apro e mi si para davanti un ragazzo, poco più alto di me,  con occhiali a girella da hipster e un cappellino buffissimo rosso con un pompon verde calcato sopra la testa. Esordisco con: "Scusa, posso sapere che problemi hai? Se non ti rispondono, vuol dire che non c'è nessuno a casa" e lui dice: "Sì, ma io citofonavo ai miei amici", giustamente mi rendo conto che non tutti possono sapere che suona il campanello anche a me, quindi mi calmo e gli spiego la faccenda; lui con un visetto sconsolato dice che sa che il suo amico è in casa e probabilmente sta dormendo, perché gli aveva dato appuntamento a quell'ora. Io mi impietosisco e gli dico di salire ed attaccarsi al citofono interno, con la speranza che prima o poi qualcuno gli apra. Mentre salgo le scale con lui vicino, cala l'imbarazzo per aver sbottato (anche se in modo soft),  lui fortunatamente percepisce il mio disagio e dice: "Quindi....ho rotto i coglioni anche a te..." e io in tono sarcastico ma vellutato affermo: "Eh, e pensa che però non sei riuscito a romperli al tuo amico che dorme ancora." Mi viene da ridere, mi giro e il serial ringer ha un volto impassibile, né incavolato, né divertito, forse confuso. Arriviamo alla porta dell'appartamento incriminato e io gli auguro buona fortuna, continuando la mia scalata verso casa (sembra che abiti sul monte Tabor se dico così!), poi, senza fermarmi lo guardo di sottecchi e lo vedo che allunga l'indice, fermandolo a tanto così dal pulsante del campanello, scuote la testa e inizia a bussare come un forsennato. Io me ne vado divertita, perché è la prima volta che sclero con qualcuno che non conosco dopo chissà quanti anni e nonostante non sia stata crudele nei modi, sono riuscita a intimidire qualcuno! Cosa hai imparato oggi? Il sarcasmo è l'arma giusta per far valere la tua opinione senza offendere nessuno. Ottimo lavoro, Alice!

1 commento :

  1. Ma era vestito da folletto di babbo5 Natale? Ahahahah

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